In occasione della assemblea generale a Bologna in Emilia-Romagna a ottobre del 2012, il Presidente Tiberio Rabboi ha proposto alle regioni socie di AREPO di lavorare a una integrazione amministrativa e tecnica con l’AREFLH. L’AREFLH é una rete dalla struttura simile a quella di AREPO e diverse regioni aderiscono ad entrambe le reti. L’assemblea generale ha approvato tale proposta. L’obiettivo é quello di mettere in comune le risorse tecniche delle due reti in modo da mantenere la capacità di lavoro e la capacità di lobbying, ma anche abbassare i costi delle reti in questo periodo di crisi. Riassumendo: ”fare meglio con meno o con le stesse risorse”. Il Presidente dell’AREFLH, Fabrice Verdier, ha condiviso tale visione e l’ha presentata al proprio consiglio di amministrazione a dicembre del 2012 a Parigi. Tale proposta é stata approvata. Oggi, a Nantes, Pays de la Loire, en presenza di emissari di AREPO in rappresentanza del Presidente Tiberio Rabboni, l’assemblea generale di AREFLH ha confermato la volontà di lavorare ad un struttura amministrativa comune. Tale struttura dovrà rispettare l’organizzazione politica di di entrambe le associazioni, che manterrano la propria governance, cosí come il lavoro eccezionale dei collegi di produttori. Si tratterà, per esempio, di una federazione e non di una fusione. Dopo aver dato il proprio sostegno a tale progetto, il Presidente Verdier ha trasmesso la presidenza di AREFLH al Ministro dell’agricoltura della Catalogna, Josep Maria Pelegri i Aixut, eletto all’unanimità. Questi ha affermato, nel corso del proprio discorsodi candidatura: “bisogna essere capaci di essere più efficaci, più professionali, più a favore del territorio. Perchè parliamo oggi di una integrazione con AREPO? Perchè c’è la crisi! Insieme, andando nella stessa direzione, otterremo maggiori risultati, dobbiamo riuscire ad ottenere più fondi europei ». Riguardo il suo mandato all’AREFLH, ha aggiunto in particolare:”La soluzione alle crisi non può essere trovata che in Europa, nelle regioni, ma anche tra i produttori. Dobbiamo ottenere risultati concreti. Deve essere parte del nostro savoir-faire. La politica, se non viene fatta in prima persona, viene fatta da altri al posto tuo. Bene, facciamola noi stessi!”.