22 Ottobre 2019 Notizie

Le regioni agricole dell’UE rinnovano l’invito ai responsabili politici dell’UE a rafforzare ulteriormente l’OCM Frutta e Verdura e i regimi di qualità UE e a salvaguardare il loro ruolo nell’attuazione della futura PAC.

Il 17 ottobre 2019, le reti europee AREFLH, AREPO e AGREGIONS hanno collaborato per organizzare una conferenza dal titolo “Governance, organizzazione comune dei mercati e indicazioni geografiche nella futura PAC dopo il 2020”. Questo evento multilaterale, che ha riunito oltre 100 partecipanti, dai responsabili politici europei e regionali ai rappresentanti delle organizzazioni professionali e della società civile, è stata l’occasione per discutere lo stato attuale della riforma della PAC e approfondire le modifiche proposte all’OCM Frutta e Verdura e ai Regimi di Qualità UE, nonché il ruolo delle regioni europee come autorità di gestione della futura PAC.

Nel loro intervento di apertura, i Presidenti di AREFLH, AREPO e AGRIREGIONS hanno preso la parola per dare il benvenuto ai partecipanti e presentare le loro reti e la rispettiva posizione sulla riforma della PAC in corso.

La prima sessione della conferenza si è concentrata sul ruolo delle Regioni europee nella futura PAC. Il moderatore Olivier Allain, vicepresidente della Regione Bretagna responsabile dell’agricoltura e coordinatore di AGRIREGIONS, ha aperto i lavori ricordando che le Regioni hanno svolto “un ruolo chiave nel promuovere e realizzare la transizione agroecologica, la competitività e l’attrattiva delle aziende agricole e delle zone rurali”. Sottolineando l’importanza del mantenimento delle autorità di gestione regionali nella futura PAC, Friedlinde Gurr-Hirsch, Segretario di Stato del Ministero per gli affari rurali e la tutela dei consumatori del Baden-Württemberg e Arnold Schuler, Consigliere provinciale per l’agricoltura della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, hanno richiesto un secondo pilastro forte e flessibile a livello regionale per rispondere alle aspettative sia degli agricoltori che dei consumatori a livello locale. Per l’eurodeputato Herbert Dorfmann, “è impossibile  che l’agricoltura europea riesca a fronteggiare numerose sfide senza rafforzare il ruolo delle autorità regionali nella gestione del secondo pilastro. Il regolamento della PAC dovrebbe evolvere in questa direzione”. Interrogato sull’ambizione ambientale della PAC, Kari Valonen, portavoce CSA presso la Rappresentanza permanente finlandese, ha insistito sul fatto che  il New Deal ecologico per l’Europa non può realizzarsi senza la PAC e senza un secondo pilastro forte, con misure ad hoc per affrontare le sfide ambientali e climatiche locali.

La seconda sessione ha offerto l’opportunità di discutere le attuali sfide che il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare. La moderatrice Simona Caselli, Assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna e Presidente dell’AREFLH, ha chiesto ai relatori presenti di condividere il loro punto di vista su come l’Organizzazione dei Produttori e lo schema F&V possa essere ulteriormente rafforzato. L’eurodeputata Clara Aguilera ha ricordato che l’OCM frutta e verdura si è dimostrato uno strumento efficace ed economico che deve essere ulteriormente consolidato attraverso una migliore concentrazione dell’offerta, un passo cruciale se vogliamo rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare. Interrogati su come le organizzazioni di produttori possano trarre il massimo dagli strumenti di gestione dei rischi e di prevenzione attualmente disponibili nell’ambito del regime OCM Frutta e Verdura, Jean-Louis Moulon, Presidente del Collegio dei produttori dell’AREFLH e Luc Vanoirbeek, Presidente del gruppo di lavoro F&V del Copa Cogeca, si sono concentrati sulle minacce poste dal cambiamento climatico e dalle emergenze fitosanitarie, sottolineando che l’OCM è effettivamente uno strumento notevole ma non può essere considerato la soluzione per tutti i problemi: il settore ortofrutticolo richiede ancora un sostegno più ampio da parte di altri meccanismi della PAC.

Infine, la Presidente ha anche interrogato gli oratori sulla necessità cruciale di occuparsi delle politiche commerciali e di ricerca e sviluppo nel settore F&V: Maria Teresa Cháfer Nácher, Direttore Generale per l’Agricoltura della Regione di Valencia, ha sottolineato la necessità di rivedere l’attuale politica commerciale europea per garantire che gli agricoltori UE siano in grado di competere su un piano di parità con i produttori dei paesi terzi e si è espressa a favore di maggiori fondi dedicati alla ricerca e all’innovazione nel settore ortofrutticolo. Nelle sue osservazioni conclusive, Simona Caselli ha dichiarato che “l’OCM F&V si è ripetutamente dimostrato uno strumento di incredibile successo che deve essere preservato e rafforzato nella futura PAC. Vi è tuttavia l’urgente necessità di potenziare gli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi per affrontare meglio le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalle emergenze fitosanitarie“.

La terza e ultima sessione si è concentrata sul ruolo delle Indicazioni Geografiche (IG) nel futuro quadro della PAC. Claude Vermot-Desroches, Presidente di OriGIn, ha moderato la tavola rotonda. Ha illustrato le richieste comuni di AREPO e OriGIn in merito alla nuova PAC, nonché i principali risultati ottenuti nell’assicurare il giusto sostegno alle IG nell’ambito dello sviluppo rurale e nel rafforzare la loro protezione nel regolamento sulla qualità. Jérémy Decerle, relatore ombra del Parlamento europeo sul regolamento modificativo, ha ricordato che il Parlamento europeo recentemente eletto intende rafforzare il lavoro avviato dalla precedente legislatura in materia di IG, “l’UE dovrebbe riportare la sua agricoltura ad un ruolo centrale e le IG possono contribuire a questo processo”.

Gli speaker, spinti dal moderatore, hanno sottolineato l’importanza delle Indicazioni Geografiche per le rispettive regioni e produttori, in termini di sviluppo economico e rurale e competitività. In particolare, Begoña García Bernal, Assessore regionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Estremadura, ha dichiarato che dovremmo semplificare l’accesso ai sistemi di qualità per i piccoli produttori, senza compromettere le caratteristiche specifiche che ne definiscono l’unicità, vale a dire il fattore umano e il legame con il territorio. Jean-Pierre Raynaud, Vicepresidente della Regione Nouvelle-Aquitaine responsabile dell’Agricoltura, e Marco Remaschi, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, hanno inoltre sottolineato il ruolo essenziale del fattore umano e del legame con il territorio nel far vivere aree altrimenti marginali e nel preservare le tradizioni culturali in luoghi che altrimenti avrebbero visto lo spopolamento e la scomparsa di produzioni e terreni agricoli e di paesaggi rurali.

Ai seguenti le link il comunicato stampa in ENESFR, IT  

 

Su di noi

L’Assemblea delle regioni europee frutticole, orticole e floricole (AREFLH) è un’associazione europea che rappresenta 20 regioni dell’UE e 25 associazioni di organizzazioni di produttori di 7 paesi europei. Le sue principali missioni sono: difendere gli interessi economici e sociali dei settori ortofrutticolo in Europa; promuovere lo scambio di buone pratiche, partenariati e progetti comuni tra regioni e organizzazioni professionali; ricercare attivamente nuove soluzioni per le principali questioni che riguardano il futuro della produzione ortofrutticola in Europa.

L’Associazione delle regioni europee per i prodotti di origine (AREPO) riunisce 34 regioni di 9 Stati membri dell’UE e più di 700 associazioni di produttori di indicazioni geografiche di queste regioni, pari a più del 50% delle IG europee. L’AREPO mira a promuovere e difendere gli interessi dei produttori e dei consumatori delle regioni europee impegnate nella promozione di prodotti agroalimentari di qualità.

La Coalizione delle Regioni agricole europee è la voce delle regioni europee mobilitate per difendere una politica agricola comune forte e il ruolo delle Regioni europee nella sua gestione e attuazione. La coalizione riunisce 14 regioni agricole europee di 6 diversi Stati membri, che rappresentano oltre il 15% della popolazione dell’UE e il 18% della superficie agricola utilizzata europea.